9. Didone senza Enea
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Nello Yemen del I millennio a.C. si sviluppò una grande civiltà costituita da diversi regni che, stanziati in oasi lussureggianti, fecero la loro fortuna grazie alla ‘via dell’incenso’.
SINOSSI
Nello Yemen del I millennio a.C. si sviluppò una grande civiltà costituita da diversi regni che, stanziati in oasi lussureggianti, fecero la loro fortuna grazie alla ‘via dell’incenso’. La loro potenza fu così grande che il territorio divenne sinonimo di ricchezza oltre ogni immaginazione, tanto da meritarsi il nome di Arabia Felice.
Qui ebbe origine il regno di Saba e il mito della sua regina, che evocano immagini di aromi profumati e vaste distese di deserti dorati. L’anonima regina è diventata parte di storie popolari dell’Arabia e dell'Africa, ma gran parte della sua leggenda riconduce ai testi sacri: è menzionata nella Bibbia, ma il suo nome non è rivelato; viene citata nel Corano e in racconti arabi con il nome di Bilqîs; in Etiopia è conosciuta come Makeda, regina del sud.
Non avendo l’archeologia dato ancora risposte in merito alla veridicità del mito, attraverso la documentazione epigrafica e le arti figurative ci siamo immaginati come avrebbe potuto essere una donna sabea e quale ruolo avrebbe potuto occupare nella società.
PROFILO DELL'AUTORE
Sabina Antonini si è laureata in Antichità greche e romane all'Università degli Studi di Perugia, con cui ha partecipato agli scavi in Molise, Lazio e Umbria. Ha ottenuto il Dottorato di ricerca in ‘Antichità sudarabiche’ presso la Cattedra di Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico all'Università di Napoli L'Orientale, dove ha tenuto corsi sulla storia dell’arte dello Yemen pre-Islamico dal 2002 al 2008. Dal 1984 al 2013 ha partecipato a scavi e prospezioni archeologiche in diverse aree dello Yemen, e, come membro esterno del CNRS di Parigi, dal 2012 al 2017 ha collaborato con le Missioni archeologiche francesi in Arabia Saudita e in Etiopia. Dal 2011 è responsabile della Missione archeologica italiana in Yemen per l'Associazione Monumenta Orientalia (Roma). È autrice di diverse monografie e articoli sull'archeologia e la storia dell'arte sudarabica.