6. Farnese. La città del Giglio
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Nel panorama delle guide turistiche dedicate al territorio ceretano, sia nell’ambito delle necropoli etrusche, che in quello delle altre emergenze archeologiche esistenti, ciò che ha ispirato quest’opera è stata la volontà di fornire un panorama esaustivo del sito ceretano
SINOSSI
Nel panorama delle guide turistiche dedicate al territorio ceretano, sia nell’ambito delle necropoli etrusche, che in quello delle altre emergenze archeologiche esistenti, ciò che ha ispirato quest’opera è stata la volontà di fornire un panorama esaustivo del sito ceretano, comprendente il suo antichissimo patrimonio archeologico ma anche le bellezze e i monumenti della sua storia successiva, che restano come testimonianza di una vitalità sempre molto forte, insieme a una tradizione culturale ed eno-gastronomica portata avanti fino ai nostri giorni. A cominciare dalla necropoli della Banditaccia, dichiarata sito protetto dall’UNESCO nel 20004, insieme a Tarquinia. Si tratta di fornire una guida pratica e precisa a coloro che desiderassero visitare le aree archeologiche e al tempo stesso esplorare e conoscere anche il piccolo centro storico, arroccato su una rupe scoscesa, con le sue chiese, palazzi, castello e rocca. Dunque la struttura del libro dovrebbe essere divisa in due parti: la prima relativa alla fase etrusca, testimoniata soprattutto dalle necropoli visitabili, ma anche da quelle accessibili tramite permessi, e una seconda parte, dedicata all’illustrazione degli edifici, che si incontrano durante la piacevole passeggiata nell’antico borgo della Boccetta. In entrambe le parti vi sarà un’introduzione storica, scavi e scoperte, descrizione dei monumenti più importanti, indicando quali tra esse siano fruibili dal pubblico e come poter accedere anche a quelli esclusi per mezzo di permessi speciali o tramite eventi organizzati da guide e/o volontari. Dopo il primo inquadramento storico-geografico, vi è la descrizione della necropoli della Banditaccia, sito UNESCO dal 2004, e delle altre necropoli, situate a corona intorno alla città etrusca: Sorbo, Monte Abatone, Greppe di S. Angelo ecc.. Purtroppo si deve escludere l’area urbana, per la quale sarebbe impossibile l’accesso. Sono stati elaborati ben sette diversi itinerari su questa prima parte, che porterebbero all’ampliamento dell’offerta turistica e a un soggiorno più prolungato dei visitatori. Per quanto riguarda le fasi più recenti (seconda parte), nel centro storico, pur modesto nel ridimensionamento dal medioevo in poi, l’antico borgo ha molto da offrire in termini di interesse storico-artistico, anche per la presenza di botteghe di artigiani, con pregevoli riproduzioni ceramiche ed altro. E non dobbiamo dimenticare la presenza di una tradizione eno-gastronomica che ha radici profonde e si concretizza nelle cosiddette “fraschette” e ristoranti locali.
PROFILO DELL'AUTORE
RITA PAPI – Laureata nel 1991, presso l’Università di Roma “La Sapienza”, in Lettere con indirizzo archeologico, specializzata in Etruscologia, tesi di laurea con il prof. G. Colonna, dal titolo: Il Tumulo Torlonia di Caere. Insegnante e divulgatrice, ha pubblicato, oltre all’argomento della tesi suddetta, anche una guida della Necropoli ceretana della Banditaccia, sito UNESCO e un’altra dedicata al centro storico di Cerveteri. Ex assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Cerveteri, ha partecipato a progetti archeologici per la salvaguardia e la promozione dei beni culturali del suo territorio, alcuni finanziati dalla Regione Lazio e dalla Comunità Europea. Organizza eventi e conferenze per diffondere la conoscenza della civiltà etrusca.